Ivan Garza Pedroarena, Ciclista ed Artista di Oaxaca (Messico) .
" *Nel corso della Storia ,il connubio tra arte e sport è esistito sin dai primordi . Di Artisti che hanno scelto di rappresentare , scene di ludo nelle loro sculture e nelle loro pitture , ve ne sono stati parecchi,alcuni noti altri meno noti, o addirittura anonimi.Anticamente, le prime scene di sport o quelle che si possono definire dei veri e propri allenamenti ( in questi casi sempre legati alla guerra) venivano rappresentate dai maestri di corte, i quali affrescavano i palazzi reali . Le prime testimonianze di queste opere risalgono all' Assiria ,all' Egitto ed alla civiltà minoica.I soggetti delle raffigurazioni vertevano , su scene di nuoto , gare d'arco o come nell'affresco di Cnosso ; un dipinto giunto sino ai giorni nostri , ci racconta di un acrobata dalla pelle bruna che, aiutato da due fanciulle ,sue assistenti , si cimenta nel salto del toro . Avanzando nei secoli queste rappresentazioni trovarono anche degli autori noti ,basti pensare a Mirone ed al suo "Discobolo ",oppure al "Diadumeno" di Policleto , che si affermarono nella Grecia antica .Piu avanti Roma ci ha lasciato testimonianze con i suoi mosaici dedicati ai giochi, quali i "desultores" . Il medioevo testimoniato dalle stampe di Lucas Cranach il Vecchio e le sue giostre cavalleresche , nel 18° secolo Antonie van Dyck , ritrae Carlo I d'Inghilterra impegnato nel suo sport preferito: La caccia . E così attraverso il tempo innumerevoli sono gli esempi di questa tipologia di opere . Ma la vera e propria consacrazione di questa soggettistica avviene nella Francia del 19° secolo , con gli impressionisti , ricordiamo "Colazione dei canottieri "di Auguste Renoir , Degas in un'opera come "La vettura alle corse ", sino ad approdare a Henri de Toulouse-Lautrec, , che fu il primo che si ipirò alla "bicicletta "e ai nuovi mezzi meccanici di crescente popolarità.E da li in poi in epoca moderna sono state molteplici le rappresentazioni sportive nel mondo dell'arte .
Ma fermiamoci qua . Prendiamo ora in esame , l'arte di Ivan Garza pittore e scultore, ciclista e surrealista . Dice di se e della sua arte :Penso che il mio metodo sia empirico... Una frase che dice tutto sulle sue intuizioni , e sul suo singolare modo di affrontare l'arte . E' un artista con una grande passione: il ciclismo.Sport che segue con assiduità , ma soprattutto che pratica ! Ed è questo che fa la differenza artistica e che lo distingue dai suoi predecessori , e cioè coloro che sino ad oggi e nel corso dei millenni si sono cimentati a rappresentare lo sport nel mondo dell'arte , restando puramente dei teorici . Lui al contrario è uno sperimentatore . Lega questo vezzo indissolubilmente alla sua arte e lo imprime nelle sue tele. Rappresenta il suo interiore ,la sua visione personale esaltando, sensazioni , emozioni , salite e discese e queste, provate direttamente sul campo. Ciò si evince osservando i suoi particolari quadri. Nella maggior parte delle sue opere , vi è l'inserzione spesso tridimensionale di una ruota a raggi, la ruota di una bicicletta. Qualcuno, all'osservazione potrebbe dire: Cosa già vista! ricordandosi dell'opera di Marcel Duchamp , appunto la “Ruota di bicicletta” . Senz'altro , purchè se ne dica , una ruota è una ruota . Ma esiste una diseguaglianza fondamentale tra le ruote di Ivan e quella del Duchamp , quest'ultimo era puramente un conoscitivo. Le ruote di Garza , conoscono il sudore e la fatica ,sono impregnate di pioggia e di polvere , apprendono le asperità della strada ,sono vere. Così come sono autentiche anche le sensazioni , che l'artista ha provato in prima persona lungo le carreggiate del mondo e dhe ci comunica in modo straordinario , attraverso le sue particolari e colorate opere. "
F.B.W
* cfr. Sport e arte nella storia di Marco Bussagli - Enciclopedia Treccani .it