Questa terza tavoletta rappresenta la condizione vissuta da orfano : L’ abbandono. Come già citato nel sito , il maestro perse presto la madre . Portata via prematuramente da quel male subdolo ed epocale ,che era allora la tubercolosi. Scomparve nel 1942 ,in pieno conflitto mondiale , ed all’età di quarantotto anni. Il padre si ritrovò solo e con quattro figli ed andò a lavorare in Germania, nelle acciaierie tedesche . Probabilmente fu deportato( tesi questa avvalorata dal ricordo di alcuni parenti) . L’ artista si ritrovò , quindi in piena solitudine e per di più costretto a vivere in coazione, all’interno di strutture che a volte erano davvero inospitali . Molte volte evase. Il dipinto probabilmente si rifà ad una di queste fughe ,dove, vista la vicinanza raggiunse il mare. E lì si rifugiò,e trovò un istante di pace ,una tregua con il resto di quel mondo ,allora bellicoso ed ostile . In questo riquadro ,vi è raffigurato un fanciullo posto, in una posizione davvero emblematica . Una postura di raccoglimento ,come se fosse in atteggiamento fetale ,espressione questa ricercata inconsciamente e naturalmente da ogni essere vivente, nel corso della propria esistenza. Quell’involucro protettivo ,che noi tutti abbiamo in memoria, ed al quale specialmente nelle difficoltà ,tendiamo. L’ ulteriore protezione qui, è rappresentata dalla roccia alle sue spalle , ed avvolgente. Il volto del ragazzo lascia trafelare i suoi crucci ,afflizioni queste che per stanchezza o per accettazione stanno momentaneamente, per cessare. Il capo del giovinetto leggermente inclinato,indica appunto un segno di resa e di rassegnazione. Un istante di serenità ,d’innanzi ,le acque del mare. Il tema di questa rappresentazione ,e cioè l’abbandono, è ancor oggi di straordinaria attualità, sia per l’umanità intera che per ogni singolo individuo. A diversità del passato ,in alcune società evolute come la nostra ,si ha per la concretizzazione di questo evento , un insieme di cause e motivazioni sostanzialmente diverse( nei trascorsi, malattia et guerra) ,che però producono lo stesso identico e devastante effetto. Una società malata,dove ogni persona si presta facilmente ad abbandonare ed ad essere abbandonata. Basti solo pensare agli innumerevoli divorzi et separazioni , mogli e mariti ripudiati ,per non parlare dei figli di questi, che vivono sulla propria pelle, siffatta nuova e difficile condizione .Gli anziani relegati in case di riposo, “clochard” abbandonati dalla società stessa , vedovi, e a chi la morte a strappato il loro caro … Gli esempi sono innumerevoli ,tutti abbiamo già vissuto questa condizione ,semplicemente nascendo,staccandoci dal quel rifugio caldo che era l’utero di nostra madre . Di certo nel corso della nostra vita , questa grama situazione ,che è l’abbandono ,sicuramente più volte si riproporrà . E questo è certo come la morte. Quando succederà , speriamo solo di trovarci anche noi, davanti ad un mare calmo e sereno,ove poter reclinare il capo e trovare un po’ di pace.
F.B.W.
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